Cosa vedere a Matera: una breve guida, fatta da una guida.
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FEBBRAIO, 2018
Matera Viaggi Cultura
In questo articolo cercherò di riassumere quali sono i luoghi, i monumenti e gli ambienti assolutamente da non perdere nel corso di un soggiorno nella città di Matera.
Visitare Matera significa esplorare una realtà a lungo sconosciuta, pronta a svelare meraviglia e conoscenza a chi vorrà intraprendere questo viaggio. Pur non essendo paragonabile a metropoli come Roma e Napoli in fatto di patrimonio, tale impresa richiede comunque i suoi tempi lunghi. Del resto, il modo migliore per apprezzare la città è abbandonarsi ai suoi ritmi lenti e rilassati, facendosi cullare dal suo paesaggio materno (parafrasando il maestro Kenjiro Azuma). Per chi non può permettersi (ahilui) di lasciarsi andare al ritmo lapideo della mia città, dunque, cercherò di riassumere una risposta alla fatidica domanda di ogni visitatore: cosa vedere a Matera?
La città di Matera, tra la Murgia e la Collina Materana.
I SASSI – Chiamatemi monsieur Lapalisse! Ok, probabilmente il 99,99% di coloro che hanno intenzione di visitare Matera lo fa con l’obiettivo di visitare proprio i “Sassi di Matera”. Eppure, una consistente percentuale di costoro non ha ben chiaro di cosa si tratti. Ebbene, i Sassi di Matera sono i quartieri principali che, insieme alla Civita e al Piano, compongono il centro storico della città murgiana. In particolare, i Sassi occupano due valloni (o “lame”) ubicati sulla sponda destra della Gravina di Matera, una forra più profonda che incide l’altopiano murgico. Si distinguono il Sasso Barisano, a Ovest, e quello Caveoso a Sud (da cui il plurale “Sassi”). A dividerli sorge l’altura della Civita, il cuore della città antica. Il loro dislocarsi lungo le pareti di alture e valloni offre una miriade di scorci e ampie vedute, che godono sia degli intrecci e delle sovrapposizioni di edifici, grotte, vicoli e piazzette, sia dello strettissimo connubio con il paesaggio naturale della Gravina e della Murgia soprastante. Nel 1993 sono diventati il primo, grande sito UNESCO dell’Italia meridionale. Inutile dire che una passeggiata tra i Sassi è obbligatoria per ogni turista o viaggiatore.
“La città e il parco [delle chiese rupestri] costituiscono un esempio eccezionale di tessuto architettonico e di paesaggio, illustrando numerose tappe significative della storia dell’uomo.” – UNESCO World Heritage List, Criterion IV
IL PARCO DELLA MURGIA MATERANA – L’unicità di Matera è senza dubbio garantita anche dalla sua unione totale con il paesaggio murgiano, reso spettacolare dalla presenza della Gravina di Matera. Anziché dividere i due elementi, essa tuttavia li unisce perfettamente, permettendo al fittissimo tessuto urbano dei Sassi di degradare e disciogliersi in quello primordiale e apparentemente intatto dell’antistante Murgia materana. Abitato, al pari della città, da epoche preistoriche, il Parco offre non solo la magnifica vista sui Sassi, ma anche la possibilità di visitare siti archeologici molto interessanti come i villaggi neolitici di Murgia Timone e Murgecchia. Nei valloni più a Sud si nascondono abitati medievali, interamente rupestri, come il “Villaggio Saraceno” o quello della Madonna della Loe, circondati da chiese rupestri anche isolate ma decorate da magnifi affreschi. Questi siti sono più complicati da raggiungere e visitare, trovandosi in luoghi remoti o privati. I più avventurosi possono però contattare una guida locale per esplorarli. Tutte queste attrattive sono immerse nell’ecosistema molto variegato della Murgia materana, che va dalla brulla gariga profumata di timo e santoreggia ai fitti querceti.
Matera, Cattedrale: Madonna della Bruna.
Attribuito a Rinaldo da Taranto, fine XIII – inizio XIV sec.
CHIESE E MONUMENTI – Due sono i secoli d’oro che hanno lasciato l’impatto più forte sulla città: il XIII – in particolare il periodo federiciano, e il XVIII. Nel corso del 1200 sono state costruite, ad opera di ordini monastici e della diocesi, diverse, magnifiche chiese. Se quelle di S. Pietro Caveoso e di S. Francesco d’Assisi conservano pochissime tracce, ben nascoste, della loro natura medievale, San Domenico mostra ancora la sua facciata originale dominata dal rosone duecentesco. S. Giovanni Battista, pur profondamente stravolta nei secoli, si presenta ancora pienamente gotica sia all’esterno sia, insolitamente, all’interno. Discorso a parte merita la bellissima Cattedrale dedicata ai due santi patroni, la Madonna della Bruna e S. Eustachio. Edificata nel pieno XIII secolo, ha subito diversi rimaneggiamenti, pur lasciando trasparire, anche fortunosamente, tutte le stratificazioni decorative che ne hanno rivestito gli interni: dagli affreschi bizantineggianti agli stucchi dorati tardobarocchi e rococò, dal colonnato gotico alle cappelle rinascimentali. Al periodo Tardo Barocco appartengono, invece, buona parte delle altre chiese e dei palazzi, ovvero del loro apparato decorativo oggi visibile. Palazzo Lanfranchi, il Purgatorio Nuovo, il Palazzo dell’Annunziata e gli edifici nobiliari (già cinquecenteschi, come anche il Palazzo del Sedile) appaiono come una sintesi delle tradizioni napoletane e pugliesi del Barocco, senza tralasciare soluzioni squisitamente locali, frutto dell’adattamento alla natura peculiare della città.
“I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera rappresentano un eccezionale esempio di insediamento scavato nella roccia, adattato perfettamente al suo ambiente geomorfologico e al suo ecosistema, mostrando continuità per diversi millenni.” – UNESCO World Heritage List, Criterion III
Chiesa Rupestre c.d. “Cripta del Peccato Originale”
“Pittore dei Fiori di Matera”, VIII-IX sec. d.C.
CHIESE E SITI RUPESTRI – Matera, tuttavia, è nota soprattutto per il suo carattere rupestre. Dovendo scegliere cosa vedere a Matera, dunque, non si può prescindere dai diversi ambienti scavati nella roccia e destinati, nel corso dei secoli, alle funzioni più disparate. Naturalmente i siti ipogei più celebri sono le famose chiese rupestri, dove al fascino atavico della nuda roccia si aggiunge lo splendore degli affreschi. Esse sono ubicate tanto in città quanto nel territorio circostante e in particolare nel Parco della Murgia Materana, detto anche, appunto, “Parco delle Chiese Rupestri”. Il carattere così spiccatamente portato allo scavo dell’architettura materana ha portato alla realizzazione di oltre 150 chiese scavate nel banco roccioso. Tra le più belle e interessanti ci sono, in città: Madonna delle Virtù / San Nicola dei Greci, S. Maria de Idris / S. Giovanni in Monterrone, Santa Lucia alle Malve, S. Barbara, le chiese del Convicinio di S. Antonio. Nel territorio del Parco, invece, le chiese più importanti sono visitabili solo se accompagnati da una guida autorizzata: da non perdere Madonna delle Tre Porte e S. Falcione, ubicate lungo il sentiero panoramico di Murgia Timone, e la Madonna delle Croci poco distante. Per i più avventurosi, S. Eustachio, S. Nicola all’Ofra, la Madonna della Loe e quella del Giglio sono solo alcune (tra le più belle) delle tante chiesette che punteggiano gravine e valloni, e che richiedono una guida esperta e un tour dedicato. Quanto alla celeberrima “Cripta del Peccato Originale“, essa si trova lungo la Gravina di Picciano, fuori dai confini del Parco. Sicuramente tra i siti più affascinanti del territorio materano, è la chiesa rupestre più antica ad oggi individuata, e mostra un apparato decorativo più unico che raro. Anche in questo caso, necessita un minimo di programmazione: la visita al sito è possibile solo prenotando online. Oltre alle chiese, la città offre un numero consistente di siti rupestri, senza i quali difficilmente si può cogliere l’anima stessa della città di Matera. Grazie ad essi è stato possibile, per la comunità materana, sopravvivere e prosperare così a lungo in questo magnifico territorio. In alcuni di essi è possibile cogliere l’evoluzione costante degli spazi, frutto dell’adattamento non solo al territorio murgiano, ma anche e soprattutto alle condizioni socio-economiche del contesto più ampio in cui esso è inserito. Tra i siti più interessanti, da tale punto di vista, senza dubbio gli Ipogei di San Giorgio, nel Sasso Barisano (anche per essi è necessario essere accompagnati da una guida autorizzata). Per meglio comprendere il sistema di raccolta delle acque, altro elemento imprescidibile dell’insediamento materano, merita una visita il Palombaro Lungo, la più grande cisterna pubblica cittadina, collocata sotto la piazza principale. Ma l’adattamento dei materani all’attualità e all’economia globale continua ancora oggi: lo si può cogliere non solo soggiornando o mangiando nelle nuove e spesso bellissime strutture ricettive del centro storico, ma anche visitando un magnifico “contenitore culturale” come Casa Cava, già cava di tufo, discarica e casa grotta e oggi un magnifico auditorium ipogeo da 140 posti.
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