I Sassi di Matera: Patrimonio dell'Umanità

Cosa c'è da sapere, cosa visitare

I Sassi di Matera non sono semplicemente il centro storico della città di Matera. Quello lo trovate sul Piano, tra la cinquecentesca piazza del Sedile, la barocca via Ridola, l’angusta via delle Beccherie, la bellezza semplice di piazza San Giovanni, l’accecante lucentezza di piazza Vittorio Veneto. I Sassi e la Civita ne costituiscono il suo centro pre-istorico. Sono il frutto del rapporto simbiotico tra gli abitanti e l’ambiente iniziato nel neolitico e proseguito senza interruzioni fino ad oggi. Si sono sviluppati a partire da villaggi neolitici fino a diventare insediamenti delle Età dei metalli, da pittagi longobardi ai vicinati contemporanei. Sono stati scelti come sede da contadini e pastori, da artigiani e monaci, senza soluzione di continuità tra chiese, botteghe, mulini, case, viottoli, orti e giardini, evolvendosi in un magnifico, anarchico affresco pieno di chiaroscuri.

Sparse qua e là si nascondono ancora le tracce lasciate dagli abitanti nel corso dei millenni: segni visibili (archeologici, architettonici, pittorici) e invisibili, sopravvissuti nella toponomastica e nei racconti degli anziani. Se volete conoscerli, non vi resta che prenotare la vostra visita guidata nei Sassi con una guida professionale.

Cosa c’è da sapere prima di intraprendere la visita guidata ai Sassi?

I Sassi sono due (attenzione: un locale all’interno dei Sassi non si chiama “sasso”!), disposti intorno e sul fondo di due solchi vallivi, sotto i quali scorrevano altrettanti corsi d’acqua, i grabiglioniQuello più a nord è il Barisano, quello a sud è detto invece Caveoso. All’interno dei due “borghi” vi sono vari quartieri, rioni e contrade dai nomi pittoreschi: u lammordu parav’su p’ndàf’cu molvu chianeddu casalnàv. A dividere le due valli sorge l’acropoli fortificata della città, la Civita, che ospita la bellissima cattedrale romanica. Ai piedi della Civita e al margine superiore dei Sassi giace il Piano, il centro storico post-medievale, oltre il quale si estende la Matera contemporanea.

Come si può intuire facilmente dalle indicazioni topografiche, c’è da salire e scendere. Naturalmente ci sono percorsi più impervi e vie più agevoli, ma i dislivelli (tra la Civita e il fondo delle valli ci sono circa 40-50 m di differenza) sono inevitabili. Credetemi, però: ne vale la pena.

Sparsi tra i vecchi rioni ci sono ancora fontane pubbliche per bere, ma, specie d’estate, è sempre bene portare con sé dell’acqua.

Cosa Visitare

Case, chiese e altro...

Madonna delle Virtù / S. Nicola dei Greci

Il complesso rupestre è costituito da due chiese con i relativi ambienti abitativi per i monaci e le monache. E’ ubicato ai piedi del versante orientale della Civita, nella strada panoramica che unisce i due Sassi, presso uno dei siti archeologicamente più interessanti della città. Le chiese, tra le più antiche di Matera, sono due perfetti esempi di architetture molto diverse tra loro, una di impianto squisitamente latino, l’altra destinata ad accogliere il culto di matrice ortodossa; la prima presenta alcuni tra i più fantasiosi esempi di architettura “in negativo” del patrimonio rupestre materano, la seconda alcuni splendidi affreschi.

Santa Lucia alle Malve

Il rione Malve, nel Sasso Caveoso, ospita uno tra i più antichi insediamenti dei Sassi di Matera. Il monastero delle SS. Lucia e Agata, fondato da monache di ordine benedettino, è documentato almeno dal IX sec. d.C. e presenta alcune tra le opere più importanti dei maggiori artisti frescanti materani del XIII/XIV secolo, Rinaldo da Taranto e l’anonimo Maestro della Madonna della Croce, oltre a numerosi altri dipinti più tardi.

La raccolta delle acque

Monasteri e vicinati, in città o sulla Murgia, ogni insediamento rupestre materano ha il suo sistema di raccolta delle acque meteoriche che, attraverso vasche di decantazione e canalette, erano convogliate in cisterne sotterranee, pronte per essere utilizzate. A Matera, insomma, ce ne sono molti esempi: il più grande di tutti è il Palombaro Lungo, dalla capacità stimata in 5 milioni di litri d’acqua, ubicato però sul Piano, in piazza Vittorio Veneto. Altri, di minori dimensioni ma altrettanto interessanti, sono visitabili nei Sassi.

Percorsi nascosti

 

I Sassi, nonostante quello che pensino molti degli attuali abitanti ed esercenti, vanno percorsi a piedi. Nascosti qua e là si trovano segni della complessa, articolata stratigrafia architettonica che testimonia la lunga storia di Matera, tra scale, giardini, corti, vicinati e vicoli stretti che improvvisamente si aprono su panorami mozzafiato. Tra i tanti percorsi possibili, ad esempio, è possibile seguire il tracciato delle mura difensive della città medievale nella loro espansione fino ad inglobare i Sassi e il Piano.

Case-Grotta

La ricerca dell’armonia tra uomo e ambiente, a Matera, ha a lungo determinato anche gli sviluppi dell’architettura domestica. Con la crescente pressione demografica nei Sassi, tuttavia, tale equilibrio è venuto meno. Le condizioni di vita dei poveri, costretti a vivere con i loro animali in spazi angusti, hanno toccato il fondo tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, quando le varie leggi speciali hanno cercato di porvi rimedio, fino al totale “esodo” dai Sassi a partire dagli anni ’50. Sono ormai numerose le “case-museo”, alcune delle quali molto ben realizzate, che documentano luci e ombre della vita nei Sassi prima dello sgombero.

Ipogei di San Giorgio

Questo grande ed articolato complesso di ipogei rappresenta un perfetto esempio non solo della maestria raggiunta dai nostri antenati nel plasmare la roccia a seconda delle loro necessità, ma anche dell’evoluzione lunga secoli che molti ambienti ipogei hanno subito. Queste grotte, in particolare, hanno ospitato una chiesa rupestre, un frantoio e una cantina, prima di divenire una casa-grotta servita da diverse grandi cisterne visitabili dall’interno. È possibile visitare questo sito unicamente se accompagnati da una guida turistica autorizzata. Cosa state aspettando allora? Contattateci subito!


 

N.B.: tutte le attrazioni sopra descritte (a parte, naturalmente, i percorsi) sono gestite da cooperative o privati e prevedono pertanto costi d’ingresso aggiuntivi. Alcuni di essi, tuttavia, offrono prezzi agevolati a chi è accompagnato da una guida turistica autorizzata.